Corse, mon amour
"Di una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda"
I. Calvino
Tempo fa usavo immaginare le città che visitavo nelle foggia di una donna. Venezia, ad esempio, è una donna di classe, sofisticata, vestita alla moda degli anni '30, con una piuma e una sigaretta con il bocchino. E' aristocratica, di classe e piena di buon gusto. Ama divertirsi ed è l'anima della festa. Allegra, ma mai chiassosa. Palermo, invece, una donna di mezza età che porta ancora su di se i segni, sfioriti, di una grande bellezza. Il trucco sfatto, il pizzo ingiallito dal tempo dei vestiti, le movenze languide di chi è abituata a sedurre.
La Corsica, invece, me la immagino come una ragazza. Giovane, libera, ruvida e selvaggia. Gli occhi impavidi e azzurri come il suo mare spalancati verso l'orizzonte e il futuro. Il vento le agita i capelli: neri, selvaggi. Capelli corvini, che ricordano le ombre dei suoi boschi. Non si trucca, non ne ha bisogno, è bella cosi, naturalmente. D'altronde non vuole piacere a nessuno per questo non usa abbellirsi con trucchi e acconciature, e nemmeno ne ha bisogno. E' bellissima cosi com'è.
La Corsica è una ragazza forte, dal carattere spigoloso ma deciso come le impervie scogliere di Bonifacio o le sue montagne fitte di pini. Un risata cristallina, sincera e limpida come il mare pulito e trasparente o i fiumi che solcano le montagne. Coraggiosa come l'onda che si slancia verso gli scogli con inesauribili entusiasmo e vigore. Un carattere all'apparenza chiuso, introverso ma che regala piccoli tesori di inaspettata e inconsueta bellezza. Non c'è nulla di prevedibile o banale in Corsica. C'è un ippodromo, ad esempio, nascosto fra i pini dei boschi di Zonza. Sbuca a sorpresa dietro una curva: la pista apparentemente in disuso, le seggioline bianche allineate a bordo pista. L' incanto proprio solo dei luoghi deserti e abbandonati. Manca solo Mary Poppins alla testa della corsa dei cavalli per completare l'atmosfera. Oppure c'è un ponte ferroviario progettato da niente meno che Eiffel, imponente, altissimo e mentre lo ammiri tendi l'orecchio per sentire se arriva da lontano il fischio dell' Orient Express. I palazzi americani, costruiti dai discendenti degli immigrati corsi in Costa Rica che, ritornati in patria, si sono concessi il lusso di poter costruire dimore in cui sfoggiare i loro successi oltreoceano sono ben 173 disseminati in tutta l'isola, piccoli gioielli nascosti. Occorre aguzzare la vista per avvistare le loro scalinate, i portici, le statue. E c'è una grotta, a Bonifacio, aperta sul cielo. La leggenda narra che una coppia di innamorati che passasse tutta la notte all'interno della grotta sarà legata per la vita intera da un amore indissolubile. O ancora le macchie di colore che sbucano dalle recinzioni delle case, il rosa inteso dell' oleandro, l'azzurro del plumbago, il viole delle campanule, colori che si stagliano ancora più nitidi su di un cielo sempre terso e spazzato dal vento.
Come la bellezza vera, anche quella della Corsica, è nascosta e si rivela solo a chi ha la pazienza di cercarla e la voglia di capirla rispettandone la sua essenza. Non si lascia amare da tutti, ma dona tutta se stessa alle persone che ama. Sa essere un'ottima amica, asciugando le tue lacrime e infondenti un po' del suo coraggio.
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