Quattro consigli per piccole donne

Volevo stilare una mini-classifica dei libri che nell'infanzia mi hanno segnato di più. Quelli che, in un certo senso, sono stati dei modelli sia per il mio gusto di lettrice futura, sia per la donna che sono diventata. Mi sono accorta, nel fare la classifica che, se messi in contrapposizione con le tanto celebrate "bambine ribelli" che vanno tanto di moda ora e che l'industria, editoriale e non, ci spinge, i miei modelli femminili erano un bell'esempio di banalità e noia.
Ma il punto è che, quando leggevo quelle storie (sia da piccola sia nelle riletture degli anni successivi) non ho mai avuto la sensazione di stare leggendo storie di donne deboli o vittime di stereotipi. Mi sono quindi chiesta: cosa intendiamo esattamente con l'essere "ribelli"?  E' giusto e sacrosanto proporre alle bambine biografie di grandi donne, per motivarle e ispirarle, ma allo stesso tempo la me decenne (e anche la me trentaseienne a dire il vero) trova molto ribelle, se per ribelle si intende coraggioso, generoso, grande, anche il gesto di Jo March di vendere i capelli per procurarsi i soldi necessari ad acquistare il biglietto del treno che avrebbe consentito a sua madre di raggiungere il padre ferito in guerra.

Senza dilungarmi oltre in chiacchere di seguito la mini-classifica dei libri che da piccola ho amato di più e  che, se mai avrò una figlia, vorrei che leggesse. Modelli di "ribellione quotidiana" perchè è giusto puntare al top, ma non tutte siamo Rita Levi Montalcini o Frida Kahlo. Allo stesso tempo però tutte siamo chiamate a rivendicare il diritto a vivere come vogliamo, con coraggio, forza e libertà.

Al numero 4: La Piccola Fadette di George Sand
L'ho letto per la prima volta alle elementari durante un periodo di immobilità forzata dovuta ad una caviglia rotta. Mi sono follemente innamorata della storia d'amore di Fanchon, detta "la Fadette", e Landry. Il romanzo è ambientato nell'ottocento in una piccola cittadina nella campagna francese. Landry è il figlio di un allevatore benestante mentre la Fadette, (piccola strega) come viene soprannominata in paese, vive con la nonna, avarissima e considerata un pò maga, e il fratellino storpio ai margini del paese. E' libera, indipendente e anticonformista motivo percui viene guardata in malomodo dalla gente del paese. Landry riuscirà a guardare oltre lo stereotipo e la maldicenza che circonda la ragazza scoprendo una giovane donna forte e assennata che con coraggio si occupa da sola del mantenimento di tutta la famiglia. Insieme i due ragazzi sfideranno i pregiudizi e le malelingue riuscendo a coronare il loro amore.

Cosa mi ha insegnato? Sii te stessa e non scendere mai a compromessi, nemmeno per amore. Trova un uomo che ti ami esattamente per quello che sei nel bene e nel male. Sii pronta a lottare e non importa se gli altri ti deridono, amati sempre e non vergognarti mai di essere ciò che sei.

Al numero 3: Ascolta il mio cuore di Bianca Pitzorno
Anche se in generale dovrei dire tutti i libri della Pitzorno. In questo romanzo si racconta la storia di tre amiche Prisca, Elisa e Rosalba, e di come affrontano con coraggio ed innato senso della giustizia la terribile maestra Sforza: servile con le bambine provenienti da famiglie benestanti e spietata con le alunne delle classi meno agiate.
Il libro è colorato e colmo di personaggi stravaganti e bizzarri. Uno splendido ritratto di un'Italia in rinascita nell'immediato dopo guerra e un manifesto alla libertà di essere e di pensiero.


Cosa mi ha insegnato? A non avere mai paura di schierarmi dalla parte di chi è più debole e a combattere per l'uguaglianza, perchè, nonostante le differenze di ceto, non esistono persone di serie a e di serie b.


Al numero 2 (ex equo con il primo posto): I tre moschettieri di Alexander Dumas
Amicizia, avventura, intrigo, onore sono questi gli ingredienti dell'arcinoto capolavoro di Dumas padre. Libro magnifico provvisto di un'intreccio e di personaggi a dir poco perfetti che, non so per quale strana perversione, è stato storpiato e maltrattato in ogni modo dal cinema e dalla televisione. L'ho amato alla follia cosi come Vent'anni dopo e il Visconti di Bregelonne gli altri capitoli della saga di D'artagnan e soci.
E' un libro che trabocca di avventura ed eroismo con personaggi imperfetti quanto veri, il tutto farcito con la storia di Francia. Uno di quei libri che, una volta cominciato, non riesci ad abbandonare perchè le vicende narrate sono cosi reali che è come se anche tu, lettore, le stessi vivendo coi personaggi.

Cosa mi ha insegnato? Il valore dell'amicizia che va al di là delle divergenze di opinione, al di là delle diverse scelte di vita, che rimane per  sempre. E poi l'onore, quel senso dell'onore che ti porta a votare tutta la vita alla difesa di una causa o di un ideale.

Al numero 1: Anna dai capelli rossi di Lucy May Montgomery
Che dire di Anna, è poesia pura. E' stato amore al primo capitolo, più che amore. Anna (anzi Anne con la e) è stata la mia compagna, il mio modello, il personaggio che interpretavo giocando. Adoravo tutto in lei: la sua meravigliosa fantasia, la sua dolcezza, il suo saper coniugare sempre un'incredibile forza con la più perfetta gentilezza. Avrei voluto i suoi capelli rossi, le sue lentiggini, la regina delle nevi e vivere in un'abbaino! Anna mi ha insegnato ad essere ciò che sono, ad amare i fiori, i colori, il vento e l'acqua fresca, a lasciare libera la fantasia e a sognare ad occhi aperti o forse, semplicemente, mi ha legittimato ad essere la sognatrice che ero. Il romanzo, di cui non riassumo la trama perchè credo lo conoscano tutti, è un inno alle persone buone, alla fantasia, alla gentilezza come stile di vita. E' una carezza al cuore.

Cosa mi ha insegnato? Che si può sognare anche di giorno, ci si può commuovere davanti alla bellezza, si può gioire per cose minuscole, si può essere gentili sempre e con chiunque senza per questo essere deboli.

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