Venezia - sensazioni di un viaggio

Come descrivi Venezia con un aggettivo? 
Blu. Il blu del cielo e del mare fra i quali Venezia galleggia: eterea e senza peso. Così come ti senti mentre passeggi fra le calle, mentre discendi i canali su una gondola o un vaporetto, ti senti leggera. In un luogo incredibilmente fuori dalla realtà e dal mondo che conosci, dove tutto diventa improvvisamente irreale e i contorni si fanno sfuocati. Il lavoro, gli impegni, gli obblighi di ogni giorno, tutto perde di valore e di importanza. L'ansia che ci attanaglia sempre, il ritardo cronico nel quale viviamo allentano la presa e ti ritrovi a galleggiare in una bolla senza tempo, passando dolcemente da un ponte all'altro, mentre un violino suona e il vento soffia, in una giornata senza fine.

Che cosa ti porti nel cuore dopo tre giorni a Venezia?
I colori di Burano che brillano ancora più intesi sotto il sole di maggio. Nel silenzio assordante di strade deserte e senza tempo. I colori ancora più accesi in contrasto con il bianco candido delle lenzuola stese ad asciugare. Il rosso di un papavero che ondeggia al sole. L'ombra di un acquedotto sotto la quale ti rifugi per pranzare con pane e salame.  


Ti porti il silenzio di quello che è stato, di antiche risate, sguardi e volti del cimitero di San Michele. Il sole che filtra tra i rami. Iscrizioni vecchie di decenni, di ogni lingua: italiano, tedesco, greco, cirillico. Lapidi che parlano di amore e passione, di coraggio e devozione. Soldati, ballerini, musicisti, madri, padri e adorati figli. Un cimitero che parla di dolore,certo, ma anche di storie. Storie di una città cosmopolita e impavida che ha accolto i destini di molti e rubato il cuori di altrettanti che qui hanno deciso di fermarsi e riposare. Un luogo di pace e magia sospeso nel tempo, dove anche la morte sembra più dolce.

Ti porti il disegno di una ballerina, che accenna un passo di danza sul muro di un'abitazione. La signora con cui ti fermi a chiacchierare mentre lasci che il profumo del gelsomino ti travolga. L'arancione frizzante dello Spritz in riva al canale la sera. Le mille luci di Piazza San Marco che la sera esplodono mentre un violino suona.

Ti porti il vento fresco, colmo di speranza, di estate e di amore. Il vento che guarisce, che porta via i pensieri, che ti cambia, che ti risuona dentro come una canzone d'amore. Mentre ti allontani nel buio, su un vaporetto, e la città diventa luce, e il giorno muore, e il rumore diventa silenzio.

Che cos'è Venezia per te?
Un posto magico, fuori dal tempo, un posto per guarire e ricominciare.




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