Olive Kitteridge di Elizabeth Strout
Olive abita in un piccolo paesino sulla costa del Maine. E' un'insegnante di liceo in pensione,vive con il marito Harry e per il figlio Christopher. Attraversiamo la vita di Olive in una serie di tredici racconti che la fotografano in diversi momenti dell'esistenza, sua e dei suoi concittadini. Direttamente o solo di sfuggita Olive incrocia la vita degli abitanti di Crosby, ne sfiora le piccole gioie e le grandi tristezze che ognuno nasconde dietro la stoica maschera che indossa in società.Discorso questo che vale anche per Olive stessa, donna forte, dal carattere ruvido e bisbetico, che non ama la compassione del prossimo né tanto meno chiedere aiuto.
In un romanzo che le è valso, a pieno titolo, il premio Pulizer, la Strout ci regala una complessa e profonda figura femminile. Un modello di donna molto diverso da quello di cui si legge di solito. Olive non è simpatica, non fa nulla per esserlo né fa qualcosa l'autrice per convincerci del contrario. E' spigolosa,dura, bisbetica, a volte maleducata, sicuramente troppo sincera e sfrontata. Eppure alla fine arriviamo a capirla, compatirla e assolverla per le sue colpe passate, perchè la vita non è mai facile e nelle mille possibili strade da prendere non sempre è possibile riconoscere quella giusta o adatta a noi. Si sbaglia, a volte, e le conseguenze delle nostre scelte possono accompagnarci per il resto della vita, noi e le persone che abbiamo a fianco. Cosi come nella storia di Jane a Bob, che Olive incrocia una sera a teatro. Sono passati anni da quanto Jane ha scoperto che Bob la tradiva. La storia è finita, loro sono andati avanti, ma il dolore, il rancore, scompaiono mai davvero? Oppure la tenera storia di Harry e Denise,cosi diversi e cosi simili. I rispettivi matrimoni, la differenza d'età e il carattere dolce e mite li dividono, ma un delicato sentimento li unirà, seppure a distanza, per il resto della vita, unito al rimpianto di non aver avuto il coraggio di viversi fino in fondo.
E' proprio il rimpianto per quelle scelte non fatte o sbagliate il filo conduttore di tutte le storie e il suo acuirsi con l'avanzare dell'età. Olive ne porta due con sé: il grande dolore, per quel figlio, Christopher, scappato lontano, che l'ha esclusa dalla sua vita. Olive crede di essere stata una buona madre, dura forse, intransigente, ma solo per amore di Christopher. Ma non è cosi che la pensa il ragazzo, che ora, adulto, ha preferito mettere un'intera nazione fra lui e la madre. Ed il grande rimpianto legato al marito Henry colpito da un ictus e ridotto incosciente su una sedia a rotelle. Henry e Olive si sono amati? Il loro è stato un matrimonio felice? Non lo sapremo mai. Ciò che sappiamo è che Olive teneva all'uomo che nel bene e nel male le è stato al fianco per un'intera vita, condividendo le piccole e grandi scosse, ma non gliel'ha mai dimostrato abbastanza ed ora che lui non c'è più, il rimpianto di quelle parole non dette la tortura e la avvelena strappandole la voglia di vivere.
Olive Kitteridge ci racconta di sentimenti profondi e nascosti. Di dispiaceri privati,vissuti senza clamore, lontano dagli occhi spietati della società. Perché non esistono solo i grandi terremoti nella vita, secondo l'autrice, ma tante piccole scosse che passano inosservate per la maggior parte della gente, ma non per chi le vive: "La maggior parte della gente non era abbastanza consapevole della propria vita mentre la viveva".
Un romanzo vero e inteso dalla scrittura diretta e sincera. Uno stile narrativo semplice e lineare che colpisce dritto al cuore.
In un romanzo che le è valso, a pieno titolo, il premio Pulizer, la Strout ci regala una complessa e profonda figura femminile. Un modello di donna molto diverso da quello di cui si legge di solito. Olive non è simpatica, non fa nulla per esserlo né fa qualcosa l'autrice per convincerci del contrario. E' spigolosa,dura, bisbetica, a volte maleducata, sicuramente troppo sincera e sfrontata. Eppure alla fine arriviamo a capirla, compatirla e assolverla per le sue colpe passate, perchè la vita non è mai facile e nelle mille possibili strade da prendere non sempre è possibile riconoscere quella giusta o adatta a noi. Si sbaglia, a volte, e le conseguenze delle nostre scelte possono accompagnarci per il resto della vita, noi e le persone che abbiamo a fianco. Cosi come nella storia di Jane a Bob, che Olive incrocia una sera a teatro. Sono passati anni da quanto Jane ha scoperto che Bob la tradiva. La storia è finita, loro sono andati avanti, ma il dolore, il rancore, scompaiono mai davvero? Oppure la tenera storia di Harry e Denise,cosi diversi e cosi simili. I rispettivi matrimoni, la differenza d'età e il carattere dolce e mite li dividono, ma un delicato sentimento li unirà, seppure a distanza, per il resto della vita, unito al rimpianto di non aver avuto il coraggio di viversi fino in fondo.
E' proprio il rimpianto per quelle scelte non fatte o sbagliate il filo conduttore di tutte le storie e il suo acuirsi con l'avanzare dell'età. Olive ne porta due con sé: il grande dolore, per quel figlio, Christopher, scappato lontano, che l'ha esclusa dalla sua vita. Olive crede di essere stata una buona madre, dura forse, intransigente, ma solo per amore di Christopher. Ma non è cosi che la pensa il ragazzo, che ora, adulto, ha preferito mettere un'intera nazione fra lui e la madre. Ed il grande rimpianto legato al marito Henry colpito da un ictus e ridotto incosciente su una sedia a rotelle. Henry e Olive si sono amati? Il loro è stato un matrimonio felice? Non lo sapremo mai. Ciò che sappiamo è che Olive teneva all'uomo che nel bene e nel male le è stato al fianco per un'intera vita, condividendo le piccole e grandi scosse, ma non gliel'ha mai dimostrato abbastanza ed ora che lui non c'è più, il rimpianto di quelle parole non dette la tortura e la avvelena strappandole la voglia di vivere.
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Olive Kitteridge, Fazi Editore |
Un romanzo vero e inteso dalla scrittura diretta e sincera. Uno stile narrativo semplice e lineare che colpisce dritto al cuore.
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