Tessuto non Tessuto
Catena di negozi "fai da te" e bricolage. Marca francese. Per chiunque fosse interessato credo che nelle selezioni del personale richiedano almeno un anno di esperienza come ragazzo immagine. Belli, maschi, con una trapano attaccato alla cintura e senza paura di usarlo. Un sogno. Mi aggiro fra le corsie cercando il tessuto-non-tessuto. E' inverno ed è ora di andare in letargo. Tornata a casa mi metto all'opera. Preparo le piante controllando che non ci siano bruchi ritardatari, o qualche altro insetto strano. Tolgo le foglie morte e do l'estrema unzione al basilico. Decido di posizionarle tutte in fila vicino su un lato della casa, prenderanno il sole, ma il muro le proteggerà dal vento. Posiziono un lembo della "coperta", sistemo sopra tutti i vasi, e poi le impacchetto, chiudendo a lato con due mollette per non far entrare il vento freddo. Ciao piantine, ci rivediamo a primavera, sperando che stiate tutte bene. Riposate.
Il tessuto-non-tessuto avvolge le piante e le protegge dal freddo. Fa passare i raggi del sole, in modo che possano scaldarsi, ma non il vento pungente di dicembre, cosi che possano dormire tranquille e al sicuro. Potrei averne una anche io di coperta cosi? Che mi avvolga e mi permetta di riposare?
E' stato un anno pieno e intenso. Sono diventata grande, grande davvero. Trecentosessantacinque giorni fa è iniziata la nostra avventura insieme. Siamo entrati in casa il 26 dicembre 2014. C'erano solo il letto, il bagno, il forno a microonde e una lampada a stelo che spostavamo per tutta la casa stile torcia medievale. Per quasi due settimane abbiamo dovuto appendere la spesa fuori dalla finestra del soppalco, come frigorifero naturale. Ma non ci importava. La voglia di stare finalmente insieme, la voglia di essere finalmente noi era più forte di tutto.
Ho dovuto imparare a gestire tante cose nuove ora che da una siamo diventati due, e che il mio lavoro non finisce più alle 18. Ad organizzare il tempo: lavoro, treno, spesa, pulizie, lavatrice. In ufficio mantenere sempre un ritmo alto. La famiglia con cui ritrovare nuovi equilibri e nuovi spazi. Gli amici vecchi e nuovi con cui condividere questa e nuove avventure.
E' stato un anno vissuto sempre col sorriso sulle labbra, ma sempre di corsa e adesso, sono stanca. Ora ho voglia di andare in letargo. Di raggomitolarmi sotto la mia coperta di tessuto-non-tessuto e fare silenzio. Riguardare l'anno passato, come si riguarda un bel film. Cucinare insieme cose buone e bere the caldo. Andare sul lago in una giornata di sole, e svaligiare la bancarella dei libri usati, per poi tornare a casa e leggerli tutti. Ascoltare abbracciati sul divano, il nostro programma radio preferito. Accendere le lucine di Natale e guardare un bel film. Aspettare la neve.
Non è asocialità, non è che vi voglio meno bene ma ho davvero bisogno di stare un po' sola. Se solo nevicasse, e isolasse tutto, dandomi la giustificazione perfetta per non dover mettere il naso fuori di casa e azzerando tutti i rumori. Faccio fatica a prestare attenzione al mondo esterno, tutta la mia attenzione in questo momento è rivolta a fare chiarezza dentro di me. Catalogare i ricordi dell'anno appena trascorso, mettere ordine tra i progetti, fantasticare sui prossimi passi.
Sono stata alle terme qualche settimana fa, e mentre la mia amica faceva un massaggio, mi sono rintanata in una sala della meditazione. Era completamente al buio, se non per il camino acceso che crepitava al centro della stanza attorniato da sedie a dondolo piene di cuscini grandi e morbidi. Mi sono addormenta lasciandomi cullare dal calore, dalla musica del fuoco. Le mie piantine le immagino cosi adesso.
Ungaretti scriveva "lasciatemi qui, come cosa posata e dimenticata"...io direi: lasciatemi qui, come cosa raggomitolata e addormentata.
Il tessuto-non-tessuto avvolge le piante e le protegge dal freddo. Fa passare i raggi del sole, in modo che possano scaldarsi, ma non il vento pungente di dicembre, cosi che possano dormire tranquille e al sicuro. Potrei averne una anche io di coperta cosi? Che mi avvolga e mi permetta di riposare?
E' stato un anno pieno e intenso. Sono diventata grande, grande davvero. Trecentosessantacinque giorni fa è iniziata la nostra avventura insieme. Siamo entrati in casa il 26 dicembre 2014. C'erano solo il letto, il bagno, il forno a microonde e una lampada a stelo che spostavamo per tutta la casa stile torcia medievale. Per quasi due settimane abbiamo dovuto appendere la spesa fuori dalla finestra del soppalco, come frigorifero naturale. Ma non ci importava. La voglia di stare finalmente insieme, la voglia di essere finalmente noi era più forte di tutto.
Ho dovuto imparare a gestire tante cose nuove ora che da una siamo diventati due, e che il mio lavoro non finisce più alle 18. Ad organizzare il tempo: lavoro, treno, spesa, pulizie, lavatrice. In ufficio mantenere sempre un ritmo alto. La famiglia con cui ritrovare nuovi equilibri e nuovi spazi. Gli amici vecchi e nuovi con cui condividere questa e nuove avventure.
E' stato un anno vissuto sempre col sorriso sulle labbra, ma sempre di corsa e adesso, sono stanca. Ora ho voglia di andare in letargo. Di raggomitolarmi sotto la mia coperta di tessuto-non-tessuto e fare silenzio. Riguardare l'anno passato, come si riguarda un bel film. Cucinare insieme cose buone e bere the caldo. Andare sul lago in una giornata di sole, e svaligiare la bancarella dei libri usati, per poi tornare a casa e leggerli tutti. Ascoltare abbracciati sul divano, il nostro programma radio preferito. Accendere le lucine di Natale e guardare un bel film. Aspettare la neve.
Non è asocialità, non è che vi voglio meno bene ma ho davvero bisogno di stare un po' sola. Se solo nevicasse, e isolasse tutto, dandomi la giustificazione perfetta per non dover mettere il naso fuori di casa e azzerando tutti i rumori. Faccio fatica a prestare attenzione al mondo esterno, tutta la mia attenzione in questo momento è rivolta a fare chiarezza dentro di me. Catalogare i ricordi dell'anno appena trascorso, mettere ordine tra i progetti, fantasticare sui prossimi passi.
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Fonte Buzzfeed |
Ungaretti scriveva "lasciatemi qui, come cosa posata e dimenticata"...io direi: lasciatemi qui, come cosa raggomitolata e addormentata.
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