Tre donne in questo giugno di pensieri sparsi, tre personaggi in cui mi sono imbattuta quasi per caso e che, non so nemmeno io dire per qual motivo, mi hanno lasciata senza parole. Andiamo con ordine:
La scorsa estate, New York, era praticamente tappezzata dalla sua faccia. Cartelloni, fiancate degli autobus, taxi, giornali...tutti pubblicizzavano il primo film in uscita di
Amy Schumer "Un disastro di ragazza". In Italia è praticamente sconosciuta, negli Stati Uniti, questa ragazza di 35 anni è una comica e sceneggiatrice famosissima, con uno show tutto suo dal 2013 e vincitrice di due Emmy. Tornata in Italia ho guardato il film, senza infamia e senza lode. Forse è solo un umorismo che noi europei comprendiamo poco. Forse l'hanno voluta imbrigliare e non è riuscita a dare il meglio di se in un lungo metraggio come spesso accade ai comici (i film di Tina Fey sono inguardabili a mio parere, ma lei è meravigliosa negli sketch). Nonostante le mie aspettative deluse, a me Amy ha continuato a incuriosire, ha qualcosa negli occhi, un lampo di furbizia, di ironia, che me la rendono simpatica a pelle. L'ho subito stalkerizzata su ogni social, e sono giunta alla conclusione che forse, la cosa che più piace in lei, è la disinvoltura, l'orgoglio e il menefreghismo con cui abita il suo corpo. E' una donna che le orrende etichette odierne descriverebbero come curvy, ed è bella, intelligente e sicura di se. Guardatela in questa foto del calendario Pirelli 2016, perfetta incarnazione della donna moderna. Non ho mai visto un programma di Amy Schumer, ma è diventata un modello e un'icona per me, ed è grazie a lei, e a questa foto che mi sono innamorata della seconda donna di questo post:
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Calendario Pirelli 2016, photo by Annie Leibovitz |
Annie Leibovitz, sono di questa straordinaria artista le foto del calendario Pirelli 2016, e sono semplicemente fantastiche, cosi come la vita di questa artista classe 1949. Prima fotografa ufficiale della rivista e del gruppo (!!) Rolling Stone dal 1970 e per 13 anni, poi fotografa per Vanity Fair e Vogue. Quello di quest'anno è il terzo calendario Pirelli realizzato da lei, i primi due sono del 1998 e 1999. La Leibovitz fotografa le star, i bellissimi di Hollywood eppure coglie, nelle sue opere, una sfumatura che ad altri sfugge. Le sue foto vanno oltre, colgono l'anima del soggetto, sfumature che nelle foto da red carpet si perdono spesso. Ne sono rimasta affascinata. Le foto di Annie hanno fatto la storia della cultura pop degli ultimi 40anni in una prospettiva del tutto nuova, mettendo a nudo gli uomini e le donne dietro i personaggi. E' sua la famosissima cover di Rolling Stone, e quella che ho scoperto essere l'ultima foto di John e Yoko insieme:
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photo by Annie Leibovitz |
Rimango sempre in campo artistico, anche se con uno stile completamente diverso per la terza ed ultima donna di cui voglio parlare oggi, una disegnatrice, delle cui opere ho già abusato in questo blog,
Margaux Motin. Di lei ho cercato informazioni in rete, ma purtroppo ho trovato pochissimo. E' stato Pinterest (santo subito) a farmela conoscere. Quello che so di lei è che è un'illustratrice ( per riviste e per la pubblicità), che è diventata famosa grazie al suo blog in cui raccontava le sue disavventure di trentenne e che è ovviamente e, inequivocabilmente, francese. Io la trovo semplicemente geniale. Non solo adoro il suo tratto, ma ha un'umorismo e una visione squisitamente disincantata ma poetica del mondo. Descrive in modo perfetto e a volte spietato il mondo delle trentenni di oggi, tra carriera famiglia e amicizie. Un mondo in cui mi riconosco appieno. Le donne della Motin sono mamme, lavoratrici, amiche, amanti ma sopratutto sono femmine, con tutte le nostre contraddizioni.
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art by Margaux Motin |
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