Impressioni di settembre
Esattamente in centro paese c'è una casa di riposo. E' strano come un luogo con una connotazione tanto negativa nell'immaginario comune, abbia in realtà un nome cosi dolce. Riposare...è una parola cosi lieve. L'edificio si trova esattamente nel cuore del paese. Quando arrivo trovo gli ospiti fuori a chiacchierare, davanti la fontana che orna la piazza, nella luce del sole tramonta. Quell'ora indefinita che rende tutto più nostalgico.
Speculare alla casa di riposo c'è il "Giardini d'Infanzia", fiero reduce del secolo scorso. E' bianco immacolato, circondato dal verde e per ascendervi occorre salire una lunga scalinata in pietra. Chiudono il circolo della piazza la Chiesa, come da copione, e una villa barocca decadente e affascinante che affaccia sulla valle e su di un giardino di palme. Manca il classico Garibaldi a fare gli onori di casa,ma ci pensa l'astronomo Giuseppe Piazzi che campeggia dalla statua a lui dedicata.
Addentrandosi per le viuzze di acciottolato, fra alti muri di pietra, si intravedono, in un silenzio irreale, maestosi e rigogliosi giardini. Minuscole nicchie racchiudono altrettante minuscolo madonne. Ai lavatoi ancora si vedono panni abbandonati nelle ceste, in attesa di essere lavati. Palazzi immobili nel tempo, come se tutto si fosse congelato. Targhe a celebrare gli abitanti di un paese arroccato in mezzo ad una montagna, isolato e eppure ricco di cultura. Un esotico banano fa capolino da una cinta. Piccoli negozi le cui insegne richiamano un mondo semplice: macelleria, latteria...e in una bottega tutta luce lavora quietamente un liutaio.
Addentrandosi maggiormente nel paese ci si imbatte in una fontana, è tutta in pietra, e situata in una rientranza di una cinta muraria. L'edera la circonda. Dentro nuotano grassi e placidi dei beati pesci rossi.
Questo paese esiste, e non solo dentro di me. E' dove mi rifugio, anche solo con la fantasia, per ritrovare il mio equilibrio in questi giorni in cui,intorno a me, il vento soffia forte. E' li che col pensiero mi nascondo per farlo placare. Dove cerco la bellezza quando intorno non ne trovo più. Partendo da dove il tempo si è fermato, per progettare nuovi inizi.
Speculare alla casa di riposo c'è il "Giardini d'Infanzia", fiero reduce del secolo scorso. E' bianco immacolato, circondato dal verde e per ascendervi occorre salire una lunga scalinata in pietra. Chiudono il circolo della piazza la Chiesa, come da copione, e una villa barocca decadente e affascinante che affaccia sulla valle e su di un giardino di palme. Manca il classico Garibaldi a fare gli onori di casa,ma ci pensa l'astronomo Giuseppe Piazzi che campeggia dalla statua a lui dedicata.
Addentrandosi per le viuzze di acciottolato, fra alti muri di pietra, si intravedono, in un silenzio irreale, maestosi e rigogliosi giardini. Minuscole nicchie racchiudono altrettante minuscolo madonne. Ai lavatoi ancora si vedono panni abbandonati nelle ceste, in attesa di essere lavati. Palazzi immobili nel tempo, come se tutto si fosse congelato. Targhe a celebrare gli abitanti di un paese arroccato in mezzo ad una montagna, isolato e eppure ricco di cultura. Un esotico banano fa capolino da una cinta. Piccoli negozi le cui insegne richiamano un mondo semplice: macelleria, latteria...e in una bottega tutta luce lavora quietamente un liutaio.
Addentrandosi maggiormente nel paese ci si imbatte in una fontana, è tutta in pietra, e situata in una rientranza di una cinta muraria. L'edera la circonda. Dentro nuotano grassi e placidi dei beati pesci rossi.
Questo paese esiste, e non solo dentro di me. E' dove mi rifugio, anche solo con la fantasia, per ritrovare il mio equilibrio in questi giorni in cui,intorno a me, il vento soffia forte. E' li che col pensiero mi nascondo per farlo placare. Dove cerco la bellezza quando intorno non ne trovo più. Partendo da dove il tempo si è fermato, per progettare nuovi inizi.
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