Libri e contrattempi
Libri e contrattempi. Penso che si possa riassumere con queste due parole la nostra vacanza di quest'anno.
Per un inconveniente tecnico alla moto siamo dovuti rientrare, con un po' di anticipo, accorciando forzatamente il nostro itinerario. Sulle prime eravamo un po' spaesati. Avevamo davanti cinque giorni a casa. Cinque lunghi giorni senza alcun programma. Poi abbiamo iniziato a rallentare o meglio, a prendere un altro ritmo, il nostro, il mio. E d'un tratto quello che a tutta prima sembrava uno spiacevole contrattempo che minava e rovinava i nostri piani, si è rivelato essere quasi la vacanza stessa. Finalmente avevamo tempo. Per svegliarci con calma, per riposare, per leggere, per prendersi cura di noi stessi. Tempo fatto di parole, di fiori, creme profumate e pastelli colorati...la dimensione che sognavo e inseguivo da tanti mesi.
Siamo cosi abituati che tutto il tempo che non passiamo a fare qualcosa, produrre qualcosa o vedere qualcuno sia tempo perso che ci dimentichiamo quanto invece sia importante ascoltare noi stessi.
Alzarmi la mattina e sapere di non avere scadenze o obblighi di alcun genere se non poter fare esattamente ciò che avevo voglia di fare quando avevo voglia di farlo. Sono riuscita a svuotare davvero la testa, a distaccarmi da tutto, e riempirmi di immagini nuove.
Per un inconveniente tecnico alla moto siamo dovuti rientrare, con un po' di anticipo, accorciando forzatamente il nostro itinerario. Sulle prime eravamo un po' spaesati. Avevamo davanti cinque giorni a casa. Cinque lunghi giorni senza alcun programma. Poi abbiamo iniziato a rallentare o meglio, a prendere un altro ritmo, il nostro, il mio. E d'un tratto quello che a tutta prima sembrava uno spiacevole contrattempo che minava e rovinava i nostri piani, si è rivelato essere quasi la vacanza stessa. Finalmente avevamo tempo. Per svegliarci con calma, per riposare, per leggere, per prendersi cura di noi stessi. Tempo fatto di parole, di fiori, creme profumate e pastelli colorati...la dimensione che sognavo e inseguivo da tanti mesi.
Siamo cosi abituati che tutto il tempo che non passiamo a fare qualcosa, produrre qualcosa o vedere qualcuno sia tempo perso che ci dimentichiamo quanto invece sia importante ascoltare noi stessi.
Alzarmi la mattina e sapere di non avere scadenze o obblighi di alcun genere se non poter fare esattamente ciò che avevo voglia di fare quando avevo voglia di farlo. Sono riuscita a svuotare davvero la testa, a distaccarmi da tutto, e riempirmi di immagini nuove.
In un pomeriggio dorato e immerso nel sole, nel mezzo della campagna francese, fra papaveri e lavanda, fra case bianche con le imposte lilla e blu c'è "Le Bleuet". Un minuscolo paesino di nome Banon ospita la più grande libreria indipendente d'Europa. Un dedalo di corridoi, scale a chiocciola, scaffali, pile di libri, finestre traboccanti di luce. Entrando mi sono catapultata agli scaffali contrassegnati dalla lettera D, come sempre. Purtroppo però questa volta la ricerca è infruttuosa. I volumi di Dumas presenti sono a) o già parte della mia collezione b) o troppo ingombranti per il nostro bagaglio da moto c) o già acquistati a Grenoble, nella tappa precedente del viaggio, Sono un po' delusa e anche spiazzata. Uscire a mani vuote non è fra le opzioni, ma non mi sono mai cimentata con il francese diciamo, moderno, temo di essere fuori esercizio e non in grado di leggerlo. Cammino fra gli scaffali e mi cade praticamente in mano, E' la copertina che mi attrae, è cosi tanto parigina, che non resisto: "L'immeuble des femmes qui ont renoncè aux hommes" di Karine Lambert.
Lo inizio sdraiata nel nostro prato in un pomeriggio di sole. Non smentisce le aspettative, sa di Francia e di Parigi. Sa di edera che si arrampica sui muri delle case, di ortensie blu e di croissant. Sa di marmellata e di mattine in bicicletta per uscire a comprare verdure croccanti. Sa di tazze di tea e sciarpe di lana e musica di Barry White. Sa di caldo quando fuori piove. Sa di donna. Dell'essere donna che piace a me. Della vita che sogno tutto l'anno su Pinterest mentre mi affanno per cercare di star dietro a tutto. La vita che ho sperimentato in questi giorni pieni di niente eppure stracolmi di me. E' questa sensazione il ricordo che voglio portare con me, il mio ricordo dell'estate 2016. La sensazione di stare bene con me stessa, abitando il mio tempo con le mie passioni e le cose che amo. Ora ricomincerà la fatica, le corse, la stanchezza. Ma voglio credere che la conciliazione fra le de vite sia possibile, quella che i materiali bisogni mi "costringono" a vivere e quella che sogno e che vorrei. Una vita lenta, al mio ritmo.
In barba al calendario e all'alternarsi delle stagioni, per me l'estate è finita. Benvenuto autunno, la mia stagione preferita.
In barba al calendario e all'alternarsi delle stagioni, per me l'estate è finita. Benvenuto autunno, la mia stagione preferita.
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