The hate you give, di Angie Thomas
Kahlil e la sua amica Starr sono in auto e stanno scappando da una festa a casa di un loro amico dove, per una rissa fra bande, si è innescata una sparatoria. I due adolescenti vengono fermati da un'auto della polizia a causa di un fanalino posteriore rotto. Kahlil e Starr sono afroamericani, Starr è spaventata, Kahlil ha un pettine in tasca che l'agente scambia per una pistola. Quando il ragazzo si avvicina all'amica per tranquillizzarla, il poliziotto spara...uno, due, tre colpi.
Starr e Kahlil sono i personaggi del romanzo "The hate you give" di Angie Thomas. E' una storia dura, quella narrata dalla Thomas, che parla di coraggio e coscienza. Della paura che si ha spesso a fare la cosa giusta, perchè, come scopre Starr a sue spese, lottare, esporsi fa paura. "Metterci la faccia" comporta delle conseguenze ma arriva un momento nella vita di ognuno in cui, nonostante la paura, non si può più tacere.
"The hate you give" racconta la storia di Starr, una ragazza di 16 anni divisa fra la periferia di New York, dove vive con la famiglia fra spacciatori e violenza, e la scuola esclusiva che frequenta obbligata dai genitori che sognano per lei un futuro migliore, al sicuro dai pericoli del quartiere. Racconta di una ragazza alla ricerca di una sua identità, in bilico fra due mondi, ma sopratutto racconta la sua lotta interiore per trovare il coraggio di alzare la testa e cercare la verità per Kahlil, il suo migliore amico, ucciso davanti ai suoi occhi.
Il libro è, di per sè, uno Young Adult con tutte le caratteristiche del genere: linguaggio semplice, poca introspezione, personaggi stereotipati. Quello che lo differenzia, dalla massa degli YA, sono i temi trattati di sconvolgente attualità. La storia di Starr e Kahlil è fantasia ma potrebbe benissimo essere un articolo di cronaca in un giornale statunitense.
Solo pochi giorni fa domenica 18 marzo 2018, Stephone Clark, un ragazzo afroamericano di 22 anni viene ucciso a Sacramento con 20 colpi di pistola scambiato,mentre si trovava nel giardino della nonna per un ladro d'appartamenti. Clark era disarmato, con se aveva in tasca solo un Iphone scambiato dagli agenti per un'arma.
Sabato 24 marzo 2018, per le strade di Washington e in altri 800 città degli Stati Uniti marcia il popolo americano in quella che è stata la più grande manifestazione studentesca della storia americana dai tempi del Vietnam. La protesta è in memoria e in risposta del massacro alla Marjory Stoneman Douglas High School di Parkland del 14 febbraio 2018 dove in 6 minuti e 20 secondi hanno perso la vita 17 persone per mano di un ragazzino armato di fucile.
Mentre episodi del genere accadono nel mondo e programmi in cui si sezionano omicidi e spettacolarizzano assassini collezionano record di ascolti trovo sia importante proporre un diverso tipo di letteratura ai giovani.
Il libro ci ricorda l'orrore della violenza, l'orrore di una vita stroncata e della vuota disperazione che lascia dietro di sè. Un messaggio banale forse ma importante che forse non comunichiamo abbastanza in un mondo dove abbiamo imparato a ricorre alla violenza con facilità estrema, a viverla come parte della quotidianità. L'utilizzo della forza per sopraffare gli altri, per risolvere la nostra frustrazione, per assurgere agli onori della cronaca.
Il vero punto di forza del libro è la sua protagonista. Di solito la letteratura YA ci parla di giovani bellissime, goffe (pare che la goffaggine sia un tratto imprescindibile in una giovane donna), ribelli ma che attendono pazientemente che un giovane aitante, ma scontroso, le venga a salvare dai loro reali o immaginari problemi. Starr non è niente di tutto questo, lei vorrebbe solo poter piangere il suo amico e tornare a continuare la sua vita, nell'anonimato, ma presto scoprirà che non è possibile perchè ci sono momenti nella vita in cui tacere è impossibile. Starr non si rannicchia in un angolo a piangere lasciando che sia il suo fidanzato a risolvere ogni problema ma alza la testa, combatte le sue paure in nome di Kahlil e della giustizia. E' giovane e spaventata ma padrona di sè e del suo destino, forte dei suoi principi e delle sue idee. Un personaggio positivo e forte, libero dai classici stereotipi, di ispirazione per una giovane donna.
Il libro è, di per sè, uno Young Adult con tutte le caratteristiche del genere: linguaggio semplice, poca introspezione, personaggi stereotipati. Quello che lo differenzia, dalla massa degli YA, sono i temi trattati di sconvolgente attualità. La storia di Starr e Kahlil è fantasia ma potrebbe benissimo essere un articolo di cronaca in un giornale statunitense.
Solo pochi giorni fa domenica 18 marzo 2018, Stephone Clark, un ragazzo afroamericano di 22 anni viene ucciso a Sacramento con 20 colpi di pistola scambiato,mentre si trovava nel giardino della nonna per un ladro d'appartamenti. Clark era disarmato, con se aveva in tasca solo un Iphone scambiato dagli agenti per un'arma.
Sabato 24 marzo 2018, per le strade di Washington e in altri 800 città degli Stati Uniti marcia il popolo americano in quella che è stata la più grande manifestazione studentesca della storia americana dai tempi del Vietnam. La protesta è in memoria e in risposta del massacro alla Marjory Stoneman Douglas High School di Parkland del 14 febbraio 2018 dove in 6 minuti e 20 secondi hanno perso la vita 17 persone per mano di un ragazzino armato di fucile.
Mentre episodi del genere accadono nel mondo e programmi in cui si sezionano omicidi e spettacolarizzano assassini collezionano record di ascolti trovo sia importante proporre un diverso tipo di letteratura ai giovani.
Il libro ci ricorda l'orrore della violenza, l'orrore di una vita stroncata e della vuota disperazione che lascia dietro di sè. Un messaggio banale forse ma importante che forse non comunichiamo abbastanza in un mondo dove abbiamo imparato a ricorre alla violenza con facilità estrema, a viverla come parte della quotidianità. L'utilizzo della forza per sopraffare gli altri, per risolvere la nostra frustrazione, per assurgere agli onori della cronaca.
Il vero punto di forza del libro è la sua protagonista. Di solito la letteratura YA ci parla di giovani bellissime, goffe (pare che la goffaggine sia un tratto imprescindibile in una giovane donna), ribelli ma che attendono pazientemente che un giovane aitante, ma scontroso, le venga a salvare dai loro reali o immaginari problemi. Starr non è niente di tutto questo, lei vorrebbe solo poter piangere il suo amico e tornare a continuare la sua vita, nell'anonimato, ma presto scoprirà che non è possibile perchè ci sono momenti nella vita in cui tacere è impossibile. Starr non si rannicchia in un angolo a piangere lasciando che sia il suo fidanzato a risolvere ogni problema ma alza la testa, combatte le sue paure in nome di Kahlil e della giustizia. E' giovane e spaventata ma padrona di sè e del suo destino, forte dei suoi principi e delle sue idee. Un personaggio positivo e forte, libero dai classici stereotipi, di ispirazione per una giovane donna.
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Fonte Google |
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