Canta che ti passa
Devo ammettere che il tratto caratteriale che più di tutti preferisco e
amo in me stessa è l'isteria. Mi piace essere nevrotica, avere il
sacrosanto diritto di cambiare umore ogni battito di ciglia. Il diritto di
piangere ogni volta che ne sento il bisogno. Il diritto di litigare, strapparmi
i capelli, tirare i piatti, minacciare di morte e poi dimenticare tutto dopo 5
minuti. Il diritto alla scene madri. A rimuginare sul passato, fare
castelli in aria, andare in paranoia, vedermi grassa e poi magra e poi grassa e
poi magra.
In particolare il mio umore è governato dal mio ipod.
Piccolo, grigio, anacronistico. 398 canzoni stipate in 4giga. Ogni canzone accuratamente
selezionata per formare un catalogo che dal 2007 subisce pochissime variazioni. Ogni canzone è legata ad un ricordo, una strada, una situazione oppure rappresenta la colonna sonora di un sogno ad occhi aperti. Ogni brano apre un cassetto della mente e automaticamente mi fa passare dall'allegria alla più cupa tristezza, passando per la nostalgia e l'entusiasmo. Sono in grado di provare sincera commozione sia per un pezzo di De Andrè che per Living la vida loca di Ricky Martin basta che, nella mia mente, sia calata nel giusto contesto.
Ci sono in particolare alcuni passaggi, di alcune canzoni, che generano automaticamente lacrime. Non importa se sono in tram o a casa da sola. Piango.
A seguire, compilation dei brani che più mi fanno emozionare, del come e del perché:
Ci sono in particolare alcuni passaggi, di alcune canzoni, che generano automaticamente lacrime. Non importa se sono in tram o a casa da sola. Piango.
A seguire, compilation dei brani che più mi fanno emozionare, del come e del perché:
"risolverò/magari poco o niente/ma ci
sarò/è questo l'importante" - Controvento, Arisa
La dedico
sempre mentalmente ai miei amici, di ieri di oggi e di domani. Alle mie
colleghe al lavoro, al mio fidanzato, alla mia famiglia. A chi c'è. Sempre
senza me e senza se.
"tutti vogliono tutto/per poi accorgersi
che è niente/noi non faremo come l'altra gente" - I migliori anni, R. Zero
Questa
canzone, questa precisa frase ogni volta che la sento sono lacrimoni. E' per il
mio migliore amico, mio fratello, l'altra metà di me. Perché noi non saremo
come l'altra gente. Ricordo in particolare di averla ascoltata la prima sera nella nuova casa, nel soppalco, in pieno trasloco. Io e una bottiglia di rosso.
"ma ringrazio il cielo che/tu sei capitato
a me" - Quello che capita, Max Pezzali
Al concerto
di Max, due anni fa, quando ha cantato questo pezzo mi sono girata e con le
lacrime agli occhi ho buttato le braccia al collo del mio fidanzato. Io
ringrazio davvero il cielo che, lui sia capitato a me.
"mi guarderò e vedrò/una/eppure non sarò/sola/una novità sarà/ che mi porterà/a non fermarmi mai/non voltarmi mai/ non pentirmi mai/solo il cielo avrò sopra di me" - Ricomincio da qui, Malika Ayane
Cuba, estate 2011, sera, il Malecon. La mano stretta nella sua, sempre lui il mio amico, mio fratello, l'altra metà di me. Il vento addosso, il mare e la sua spuma davanti, il cuore in tempesta. Ritrovare coraggio, forza, la vita che rinasce in me. La ferita che cicatrizza.
"ma tu/l'hai visto mai/chi sono
io?" - Sono, Paola Turci
La prima
volta che ho sentito questa canzone ero un un momento di crisi profonda. Era
poco prima di aprire questo spazio. Ero alla ricerca, come forse tutti lo siamo
sempre, di me stessa e questa frase mi ha fatto molto pensare: Ma le persone che ho
intorno, lo sanno davvero chi sono io?
"non è la vittoria/l'applauso del
mondo/di ciò che succede/il senso profondo" - Non è, Nicolò Fabi
Penso al mio
capo ogni volta che la sento. Un capo con cui non vado d'accordo. Perché è una
frase che prima o poi vorrei davvero trovare l'occasione di dirgli. Contiene
esattamente il riassunto di ciò che penso di lui.
"ho dei centimetri di libri sotto i
piedi per tirare la maniglia della porta e andare fuori" - Giudizi
Universali, S. Bersani
Samuele.
Devo aggiungere altro alla mostruosa perfezione di questo poeta? Mi da una
carica cantare questa frase che difficilmente riesco a descrivere.Ma c'è una canzone in particolare, in questo periodo, che credo meglio di tutte rappresenti me e quello che sono con i miei difetti e la mia isteria congenita, si tratta di Max Gazzè "non la faccio finita soltanto perché è pronto un altro caffè"
fonte Pinterest
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