Il tempo per dire addio

Marina e Ulay si incontrano, si innamorano, vivono insieme dodici splendidi anni d'amore.
"We are a man and a woman. I'm half, he is half and together we are one" diceva lei parlando del suo rapporto con il compagno. Poi però, un giorno, come a volte accade, l'amore finisce. I due si lasciano. Ma Marina e Ulay non sono persone comuni, sono artisti, per meglio dire artisti performativi. Attraverso le loro opere esplorano i limiti delle emozioni e dalla mente umana. Di fronte al dolore, allo smarrimento che porta con se la fine di un amore, Marina ed Ulay decidono di non sprecarli, ma anzi di incanalarli, in un'ennesima, potente opera d'arte.
La grande muraglia cinese, la costruzione più imponente su tutta la terra. Lei dall'estremità ad oriente, lui da quella occidentale iniziano a camminare. 6.350 chilometri e 90 giorni di cammino li separano. Giorni in cui riflettere su di una separazione, elaborare un lutto, vivere e interiorizzare un dolore. I due trasformano la fatica emotiva in fatica fisica. "SMETTO DI RESISTERE ALLA NATURA, COMINCIO AD ACCETTARE LE INCERTEZZE" dichiara Marina durante il cammino.
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Che grande coraggio e che grande forza hanno dimostrato i due artisti in questo triste frangente della loro vita. Lasciarsi, cosi come trovarsi, è un lungo cammino dentro se stessi. Abbandonare un luogo, un lavoro, una persona comporta un cambio radicale di quella che fino ad allora è stata la nostra quotidianità. Verranno a mancare abitudini, riti, piccoli gesti dati fino a poco prima per scontati. Occorre tempo per capire cosa, questi cambiamenti, provocano in noi. In questa società dove tutto va veloce, dove ci fanno credere che chi si ferma è perduto, servirebbe invece rallentare, fare silenzio e prendersi il giusto  tempo per vivere il distacco, per ABITUARSI AL CAMBIAMENTO. Tempo per dire addio.
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Marina e Ulay, dai grandi artisti che sono, hanno saputo trovare la metafora perfetta per descrivere questo percorso: un cammino.
Al termine del viaggio i due si ritrovano, al centro della muraglia, di nuovo insieme eppure, ora, soli. Quando si ritroveranno faccia a faccia, saranno ormai cosi irrimediabilmente cambiati che la separazione non farà più male, anzi, sarà diventata necessaria e inevitabile. Eppure, che cosa straordinaria hanno creato: HANNO PRESO UN DOLORE,  UN MOMENTO BUIO E L'HANNO TRASFORMATO IN ARTE. Quale meraviglioso esempio da seguire, per far si che anche dalla tristezza possa nascere qualcosa di bello, di nostro. Che anche un addio possa trasformarsi in un'esperienza indimenticabile.

Dopo quel giorno Marina e Ulay non si rivedranno più, se non dopo molti anni. Ma quella del loro incontro è un'altra storia.

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