12 agosto 2015 - Riflessioni
Quest'anno ho scoperto Virginia Woolf. Un po' in ritardo lo
ammetto ma solitamente preferisco che siano i libri a venire da me e quest'anno
Virginia è venuta da me con una gita al faro, una signora Dalloway che compra
fiori e una stanza tutta per me.
Ed è proprio quest'ultimo, arrivato in un momento di
profonda evoluzione personale, che più di tutti mi ha fatto riflettere. Virginia
ipotizzava che, fino a che una donna non fosse stata indipendente
economicamente e personalmente, non avrebbe mai potuto "creare".
Questo perché una donna esaurisce tutte le sue energie in altro, da leggersi
come "casa, famiglia, lavoro". Nel 2015 è ancora cosi? Io credo di
si.
Conoscete la frase "una donna può fare tutto ciò che
può fare un uomo in metà tempo e sul tacco 12"? Apparentemente questo
dovrebbe essere un grande elogio nei confronti del sesso femminile, ma per quel
che mi riguarda non ci vedo nulla di vantaggioso o meglio, potrebbe esserlo se
le scarpe col tacco non facessero un male dannato e nella metà del tempo
risparmiata una donna potesse sedersi e bere uno spritz. Per quello che mi
riguarda se ne conviene solo che, a fine giornata, donna e uomo avranno
ottenuto lo stesso risultato ma la donna avrà male ai piedi e l'uomo no.
Le donne e
gli uomini non partiranno mai dagli stessi blocchi di partenza, per un semplice
motivo, le donne hanno molti più "doveri" ad aggredirle rispetto agli
uomini.
DEVO nella
mia mente è tutto a lettere maiuscole. Persino ora mentre scrivo ci sono mille
piccoli DEVO che mi danzano intorno e mi dicono che non sto facendo quello che da
me ci si aspetta in questo momento.
Una donna,
da contratto, nella vita deve:
·
lavorare e fare carriera
·
essere una perfetta donna di casa
·
crearsi una famiglia in tempi prestabiliti
·
prendersi cura di data famiglia e non trascurare
il partner
·
essere sempre fisicamente curata, ben vestita e
in forma
·
avere una vita interiore ricca, essere
acculturata, cuoriosa del mondo e con tante amicizie
La domanda
non è "cosa deve essere una donna" ma "come potrebbe mai far
tutto". E' nella rincorsa di tutti questi obiettivi che noi ci perdiamo. Per
non trascurare nessun aspetto, per riuscire ad accontentare tutti la donna
perde se stessa. Sommerse fra i "devo" perdiamo di vista i "voglio".
Sbaglio
forse a generalizzare, non è per tutte sicuramente cosi, ma è ciò che provo io.
Ci sono giorni che mi perdo in mezzo al mare di doveri da portare a compimento
e al termine sono talmente esausta che non mi rimangono le forze per anche solo
pensare a ciò che vorrei davvero fare.
La parità
dei sessi ci ha solo portato ad assumere, oltre ai nostri compiti, anche quelli
degli uomini che nella maggior parte dei casi non ha però fatto lo stesso.
Si somma a
ciò il fatto che noi donne siamo sempre sotto una lente di ingrandimento,
sempre sotto critica e sotto giudizio. Non esiste una formula giusta: se fai
figli, sei quella che ha rinunciato alla carriera. Se hai un lavoro
gratificante, hai già una certa età, non a un figlio? E se per sbaglio e con
incredibile equilibrismo riesci ad avere entrambi avrai comunque un kilo in
più, oppure avrai trascurato il tuo compagno, o avrai la casa in disordine.
La
soluzione? Io non ce l'ho. Vorrei tanto avere una vita "bianca" come
quelle su instagram dove ci sono splendidi tavoli imbanditi per la colazione,
libri letti al sole, aperitivi alle 17 del pomeriggio, ma non ce l'ho. Ho 31
anni. Un lavoro che mi piace, in un ambiente che non mi piace ( e ci stiamo
lavorando). Ho una casa che non sarà mai in ordine, e un fidanzato che amo moltissimo.
Non so se voglio un figlio, non so se lo vorrò mai ma mi voglio sentire libera
di poterlo scegliere. Voglio il diritto di poter scegliere di non arrivare
dappertutto. Di poter abbattere qualche "dovere" e non essere per
forza magra, non essere per forza in carriera, non avere per forza i vestiti stirati.
In conclusione tutto questo lungo panegirico solo per rivendicare il diritto di essere me stessa, e per spiegare seppure in parte, il motivo per cui ho cominciato questo blog che per me è una piccola, grande avventura. Perché voglio poter fare ciò che amo. Se mi piace scrivere, se mi fa stare bene e mi fa sentire realizzata, voglio essere libera di poterlo fare con i miei tempi e i miei spazi anche a costo di trascurare qualcos'altro.
Voglio poter
scegliere cosa fare nel mio tempo, tempo solo mio, nella mia stanza, dove poter
lasciar liberi i miei "voglio", per scappare da tutti quei "devo".
Grazie
Virginia.
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